Zammarò dagli antichi ai nostri giorni

Affrontata anno 1983
Veduta aerea

Zammarò frazione del comune di San Gregorio d'Ippona. 

(Le informazioni che seguono sono state fornite da riccardo Valentini)

Nel 1087, il territorio di Zammarò fu inglobato nel territori odi San Gregorio e ceduto in Feudo alla Badia della Contea d'Apice.

Nel 1444, soppressa la Contea d' Apice, al suo posto fu proclamata l'Aragonese Contea di Zammarò che durò fino al 1778.

Essa era estesa per 3000 tomolate circa 1000 ettari, ricadeva nello stato di Arena ed era incorporata nella giurisdizione ecclesiale della Badia della SS. Trinità .

Comprendeva i casali di Piscopio, Falleconi, San Biase e Mezzocasale.

Durante il periodo del Regno di Napoli l'Abate Francesco Sacco nel 1796 scriveva di Zammarò .

Terra nella provincia di catanzaro ed in diocesi di Mileto situata sopra un piano alquanto inclinato, d'aria mediocre, e nella distanza di cinquanta miglia circa dalla città di Catanzaro che appartiene in feudo alla famiglia Pignatelli d'Aragona, Duca di Monteleone. Quella terra che con il terremoto del 1783 fu molto danneggiata negli edifici, ha una casa parrocchiale sotto il tiolo di San Biase, ed una confraternita laicale sotto l'invocazione del Crocifisso. Il suo territorio produce grani, granidiindia, frutti, vini, oli, e canapi. Il numero dei suoi abitanti ascende a quattrocentoottantatre sotto la cura spirituale di un parroco. ..

Queste note sono state riprese da quanto scriveva il parroco di allora Don Antonio Murmura nel 1795: 

Il territorio di Zammarò confina con quelli di Monteleone, Piscopio, San Gregorio Superiore ed inferiore ..non vi sono laghi, ma bensì un fiumetto, denominato Lisarà che prende la sua origine da quattro fontane sorgive, Zutolo, Cervo, Acqua del Duca e Vena... la piscagione che s'usa è di poche anguille in tempo d'estate; non vi sono miniere di metalli, marmi e pietre particolari... la cacciagione sono li volatili di passaggio poi li tordi le beccaccie le pernici e le starne nell'estate. Abbonda il terreno d'ulivi e ciriegi ed è molto atto a tali piante.....Le produzioni artificiali all'incontro sono il grano bianco, il grano misco, con avena e germano, favi, piccoli ceci, orzo, quantità d'indiano olio.

 

 

 

 

Chiesa Parrocchiale Santi Apostoli Filippo e Giacomo. Interno.
Lettera del parroco di Zammarò ad Angelo Farfaglia relativa al fondo Cuntura

Riccardo Valentini 28.03.2013 18:08

Correzione: Nel 1087 fu data alla Badia della SS. Trinità. Nel 1310 passò alla Contea d'Apice fino al 1444.

Commenti più recenti

02.02 | 10:21

Carissimo Fortunato,
è da tanto tempo che, come un segugio, cercavo traccia di te.
Io, attualmente sono a Pisa. Se vuoi trovarmi puoi su "Face book"

24.06 | 06:53

Manca orario liturgia

09.05 | 20:50

È possibile trovare vecchie foto dell affrontata degli anni 1950/60 con Caserta Saverio Michele Zaccaria Saverio detto maiorano ,

23.02 | 14:16

Grazie Pasqualino per il bellissimo lavoro. Ciao.